Prima puntata: anatomia di una catasfrofe
rev 1.0.5
Non sappiamo chi lancerà per primo la bomba, ma poco importa ... la risposta degli altri sarà certa ed assoluta.
E questa sarà una guerra di sterminio con una sola certezza il MAD ovvero l'acronimo di Mutual Assurance Destruction.
Ognuno dei due blocchi cercherà di annientare l'altro ... senza fare prigionieri.
Ed a quel punto ogni mezzo sarà lecito: dalle bombe al Cobalto, che aumentano sia il diametro del fallout radiottivo che i suoi tempi di dimezzamento, agli Tsunami realizzati, ad esempio, con il mostruoso siluro nucleare russo Polaris, lanciato dall'ancora più mostrusoo sottomarino Belgorod.
E sempre nessuno può prevedere come si comporteranno le altre potenze nucleari a partire dalla Cina che, ipotizziamo, potrebbe cercare di invadere Taiwan.
Anche l'India, che ipotizziamo potrebbe entrare in guerra con il Pakistan, probabilmente sarà della partita.
E, sempre come pura ipotesi, cosa accadrà tra Israele ed il mondo arabo ... e cosa farà la Turchia?
Da questo scenario di giochi di guerra, si salvano l'Africa ed il Sud America, ma l'Inverno nucleare li colpirà entrambe senza fare distinzione tra chi era belligerante e chi no.
La catastrofe sarà per tutti ed il ritorno all'età della pietra è già un'ipotesi quasi al limite del positivo.
Noi riteniamo invece che la cosa più probabile sia l'estinzione del genere umano e la guerra sarà semplicemente l'Armaggendon biblico.
Ma, come fosse un macabro gioco, supponiamo che ci sbagliamo e che quindi le bombe non ci portino all'estinzione.
Diventa fondamentale la conoscenza del territorio ove si abita o dove ci si trova al momento dell'esplosione e di cosa potremmo avere a disposizione.
E' questa conoscenza che ci farà trovare le risorse per superare la prima settimana post guerra nucleare, la settimana che, sicuramente, sarà la più difficile.
Solo con tanta preparazione e volontà si può pensare di sviluppare una difesa efficace di fronte alla pazzia di pochi scellerati.
Sopravvivere, da soli, alle esplosioni nucleari, ed al successivo Inverno, è impossibile, ma, con un minimo di organizzazione, è tutta un'altra cosa.
Premesso che praticamente nessuno, giapponesi compresi, si è mai trovato nella situazione di dover gestire il post esplosione di una bomba nucleare senza una struttura di sostegno, di seguito proviamo a dare alcuni consigli su come e cosa fare.
Scriviamo neanche il Giappone semplicemente perchè post esplosioni atomiche di Hiroshima e Nagasaki l'organizzazione statale giapponese esisteva ancora.
Non sapevano ne cosa fare e ne come farlo, ma lo Stato c'era a farlo.
Nel caso della Terza Guerra Mondiale invece ci troveremo senza lo Stato e con praticamente tutte le infrastrutture distrutte.
Ricordiamo chi sono i paesi dotati di armamento nucleare:
- Stati Uniti d'America con circa 5'500 testate nucleari
- Russia con circa 6'257 testate nucleari
- Inghilterra con circa 225 testate nucleari
- Francia con circa 290 testate nucleari
- Cina con circa 350 testate nucleari
- India con circa 156 testate nucleari
- Pakistan con circa 165 testate nucleari
- Corea del Nord con circa 50 testate nucleari
- Israele con circa 90 testate nucleari
Un conto sono le testate a disposizione ed un conto sono quelle "pronte all'uso".
Noi stimiamo che almeno il 50% delle testate nucleari di cui sopra siano, per un motivo o per un altro, non disponibili all'uso.
Sfortunatamente quelle che rimangono sono sempre tante.
Intanto togliamo ogni dubbio.
Noi simuleremo solo attacchi provenienti dalla Russia.
Il motivo è ovvio: la guerra in Ucraina e il crescente clima di odio tra le parti.
Durante la guerra fredda eravamo nemici, ora, almeno a parole, i grandi capi russi, ci odiano.
Io sono stato a Mosca nel 1996 per due settimane per lavoro e non odiavo i Russi e, tanto meno, mi sono sentito odiato dai Russi, ma evidentemente le cose sono cambiate.
La Cina non solo è lontana, ma non ha abbastanza testate nucleari per attaccare tutte le città Occidentali.
In "Campagna o città" abbiamo simulato di essere stati colpiti da un missile russo TOPOL SS25 Russo da 800 Kilotoni.
La detonazione di questa testata nucleare sarà simulata ad una altitudine di 2'900 m.
Questa altitudine è scelta per massimizzare l'effetto della sovrappressione di 5 psi.
Per chi è curioso e vuole andare subito a vedere le simulazioni può cliccare qui >, altrimenti continuate con la lettura.
Intanto specifichiamo che riteniamo molto probabile che l'attacco avvenga di notte nella finestra che va dalle 2.30 alle 4.30, dove la gente dorme e quindi massimizzando il numero dei morti o minimizzando il numero di quelli che potrebbero salvarsi.
A fronte di un attacco alle prime ore del giorno c'è poco da fare.
La nostra, eventuale, sopravvivenza sarà indipendente dalla nostra bravura o preparazione.
Dipenderà solo da dove esplode la bomba!
Ma supponiamo di sbagliarci di nuovo e che quindi l'attacco sia fatto di giorno.
Se abiti in una città e, su quella città, è indirizzata una testata nuclere, che poi realmente esplode, c'è poco da fare.
Supponendo che ci siano dei sistemi di allertamento, tipo sirene che suonano in modo continuo, abbiamo forse 5 minuti prima che il missile ci arrivi addosso.
In questo tempo possiamo solo pensare di raggungere l'eventuale scantinato dell'edificio ove ci si trova in quel momento od un parcheggio interrato e sperare che lo scoppio sia lontano e che le strutture resistano.
Dal punto di vista di resistenza al fuoco un parcheggio interrato è normalmente in grado di resistere.
Se potete, ma senza perdere però più di 20 secondi, prendete con Voi una bottiglia d'acqua, un giaccone pesante ed una sciarpa od una mascherina FFP2 ... poi capirete a cosa servono.
Arrivati al parcheggio consigliamo di posizionarsi nei filtri antincendio, che sono normalmente protetti da due o più porte EI 120.
Normalmente le porte antincendio sono quelle colorate a tinta blu o panna o grigia.
Se sono normalmente aperte sganciatele premendo il piccolo pulsante sul magnete che le tiene aperte.
Se sono già chiuse, ed avete dovuto aprirle o con la maniglia o con il push bar di emergenza, controllate che si siano chiuse bene dopo il vostro passaggio.
Sedetevi per terra, ma non davanti alla porta EI 120, e proteggetevi con il giaccone se lo avete potuto portare con Voi.
Nel caso che siate fuori città si aprono diverse alternative:
- siete a casa vostra
- siete dentro una struttura che non è casa Vostra
- siete in giro per lavoro o diletto in auto
- siete in giro per lavoro o diletto in un mezzo pubblico
- siete a piedi od in bicicletta
Intanto ricordateVi un paio di cose:
1 - anche se affascinante non si guarda la bomba esplodere. Si rischia la cecità, almeno momentanea, e nella condizione in cui ci si troverà di li a poco non è augurabile essere ciechi. E ricordateVi che di notte la distanza da cui, guardando il fungo atomico sollevarsi verso il cielo, si può diventare ciechi aumenta in modo considerevole
2 - preparateVi all'onda d'urto che, viaggiando a velocità soniche, arriverà dopo diversi secondi. Ad esempio supposto che vediate una bomba esplodere a circa 15 km, l'onda d'urto arriverà dopo circa 43 secondi.
Se siete a casa vostra aprite le finestre e metteteVi dietro una parete protetta rispetto al fungo atomico.
Questa semplice operazione Vi eviterà che l'esplosione scardini le finestre e che i vetri Vi feriscano.
Idem se siete dentro una struttura che non è casa Vostra.
In ogni caso state lontano dalle finestre e, come dicono nel film True Lies, non guardate il flash.
Molto diverso è se siete in un'auto o su un mezzo pubblico.
Un'auto od bus di linea potrebbero anche non essere interessati dall'onda d'urto a 5 psi.
In ogni caso fermateVi e, se possibile, spegnete il motore.
Lo ripetiamo per l'ennesima volta, non guardate il fungo atomico e non tirate fuori lo smartphone per fare una foto o peggio un selfie.
Se siete su un treno invece Vi fermerete perchè mancherà immediatamente l'energia elettrica.
Grossi problemi li avrete se siete in un aereo in quanto è probabile che non siano più disponibili degli aereoporti ove atterrare ed inoltre siano impossibili le comunicazioni con i controllori di volo.
PrearateVi quindi ad un atterraggio d'emergenza.