Terza puntata: Difendiamoci
rev 2.5.0 del 28 Settembre 2024
A detta degli opinionisti di Russia One i missili ipersonici Kh-47M2 Kinzhal ed i missili balistici TOPOL-M SS25 e SR28 Sarmat (SS30) non sono intercettabili.
Fortunatamente per Noi la guerra in Ucraina ci ha dimostrato che i missili terra - aria Patriot PAC-3 riescono, ma non sempre, ad abbattere i Kh-47M2 Kinzhal.
Noi, oltre ai Patriot PAC-3 della Nato, che però sono a protezione delle sole basi militari, abbiamo il sistema antimissile ASTER 30 SAMP/T (detto MAMBA) che, completo del sistema di comando e controllo e pilotato da un radar multifunzione Arabel, è in grado di "gestire in automatico" fino a sei lanciatori verticali ciascuno dotato di otto missili ASTER 30.
Si tratta di una potenza di fuoco massima di 48 missili ASTER 30 e, dato che il sistema ASTER 30 SAMP/T può tracciare fino a 100 traiettorie ed ingaggiarne fino a 10 contemporaneamente, solo la sua presenza costringe gli aggressori ad attaccarlo con almeno 11 Kinzhal od equivalenti.
Specifichiamo che, al momento in cui stiamo scrivendo, a Noi risulta che il sistema antimissile ASTER 30 SAMP/T sia il solo sistema "europeo" progettato per abbattere i missili balistici.
Nello specifico il missile Aster 30 può raggiungere i 4,5 mach ed ha una gittata di circa 100 km.
In pratica un missile ASTER 30 riesce a colpire un missile balistico che vola nel raggio di circa 25 chilometri ovvero intercettandolo dopo circa 24 secondi dal lancio dell'ASTER.
Nei siti specializzati si legge che di questi sistemi l'Italia ne abbia 6 composti da batterie di 4 lanciatori cadauno per quindi 24 lanciatori totali con complessivi 192 missili ASTER 30 pronti al lancio.
Il problema è che di questi 6 sistemi uno è dislocato in Slovenia a difesa del lato est della Nato ed un altro in Kuwait.
Dei rimanenti 4 sistemi almeno 2 sono a protezione delle basi militari e 2 (forse) a protezione di Roma (e Milano).
A Noi risulta che anche le navi cacciatorpediniere della Classe Orizzonte, la Caio Duilio D 554 e la Andrea Doria D 553, siano dotati di un sistema PAMS da 6 lanciatori verticali in moduli da 8 celle in grado di lanciare missili sia Aster 15 che Aster 30.
Il problema è che le due navi tipicamente stanno in mare e quindi lontane dalle nostre città e la gittata del missile Aster 30 è di soli 120 km che diventano 30 km per l'Aster 15.
Quindi Roma, ma pensiamo anche Milano, potrebbe essere protetta da (soli) 32 (64 con Milano) degli ASTER 30 a disposizione!
Il resto dell'Italia non si sa se, e con cosa, è protetta.
Probabilmente con niente.
Nel caso di un attacco a Roma abbiamo individuato, come possibili bersagli dei missili russi, le seguenti installazioni:
- la ex base militare del monte Soratte
- la base dell'aviazione "segreta" a Sud di Roma.
- gli aereoporti di Ciampino e Fiumicino che saranno singolarmente colpiti
- la base dell'aviazione a Pratica di Mare. Su questa base sarà lanciato qualcosa, ma non ne siamo sicuri che poi sia colpita viste le interferenze con gli attacchi sugli aereoporti.
- infine sarà "simbolicamente" colpito l'obelisco in Piazza San Pietro considerato il centro di Roma e della Cristianità
In teoria con "solo" cinque / sei missili, pari a circa 0,1% della forza nucleare russa, si distrugge tutta la città, vaporizzando o bruciando almeno 2,5 milioni di persone e creando almeno 1 milione di sfollati che avranno subito sete e, poco dopo, fame ed infine problemi con le radiazioni assorbite ...
Nella pratica, visto che probabilmente a Roma è installato un sistema ASTER 30 SAMP/T, i missili che servono per distruggerla debbono essere molti di più dei 5 o 6 teorici, con un minimo stimabile in 30 ovvero 24 missili che si sacrificano contro gli ASTER 30 ed i 6 missili che poi realmente la inceneriscono.
Quindi per distruggere Roma serve che i russi vi sparino contro lo 0,5 % della loro forza di annientamento.
Forse il gioco non vale la candela e forse i russi preferiranno sparare i loro missili su altri obbiettivi meno difesi o strategicamente più importanti.
Ipotizziamo un attacco composto da circa trecento missili, non tutti necessariamente armati di testata nuclere, diretti verso l'Italia lungo le direttrici:
- da Kalinigrad,
- dalla Bielorussia,
- dal Mar Nero
- da Dombarovskij (oblast' di Orenburg) zona Urali europei confine con il Kazakistan
- dalla zona di Uzur (territorio di Krasnojarsk) nella Siberia centrale
- dalla zona a sud di Mosca verso la Crimea
I radar individuano le scie che puntano verso l'Italia, ma non si sa su cosa esattamente puntano e quindi è pensabile che la nostra contraerea (o quella della Nato) si attivi solo contro i missili che sicuramente sono indirizzati verso un bersaglio strategico, come una base militare, o verso una grande città, come Roma o Milano.
Condiderando che è molto probabile che i primi missili non abbiano una testata nucleare, ma servano solo a saturare la contraerea attraverso dispositivi di inganno (detti anche penaid), la logica ci dice che potrebbero essere lasciati passare e che quindi gli sarà permesso di raggiungere e distruggere il loro obbiettivo ... qualunque esso sia.
Questo computo dei "missili in arrivo" comprende quelli diretti verso le basi militari della Nato, che saranno attaccate singolarmente, ma che riteniamo saranno altrettanto difese singolarmante con i Patriot PAC-3 od equivalenti.
Solo per conoscenza ricordiamo che in Italia ci sono:
- il Comando della VI flotta - Napoli - US Navy
- la base navale di Gaeta - Latina - US Navy
- la base aerea di Aviano - Pordenone - USAF
- la base aerea di Ghedi - Brescia - USAF
- la base radio di Niscemi - Caltanisetta - US Navy
- la base aerea di Sigonella - Siracusa - Us NavyS
- la base militare di Camp Ederle - Vicenza - US Army
- la base militare di Camp del Din - Vicenza - US Army
- la base militare di Camp Derby - Livorno - US Army
A Ghedi ed Aviano si stima che siano presenti anche un centinaio di testate nucleari.
Ma ritorniamo alla nostra contraerea od ai sistemi anti missile.
Dei 300 mssili in arrivo stimiamo che almeno 200 saranno puntati su bersagli militari e quindi per differenza 100 missili punteranno su bersagli convenzionali o civili.
La nostra contraerea interverrà sicuramente a protezione di Roma e Milano usando due sistemi ASTER 30 SAMP/T e sparando 64 "ASTER 30" dei 128 a disposizione puntandoli, come precedentemente spiegato su, di un massimo di 20 bersagli in avvicinamento.
Similmente difenderà, con gli altri due sistemi ASTER 30 SAMP/T a disposizione, gli altri bersagli che il nostro Governo ha definito come strategici.
Lanciati tutti i 128 ASTER 30 poi abbiamo finito i missili sui lanciatori e dobbiamo ricaricare.
Supponendo di abbattere con ognuno dei Sistemi ASTER 30 SAMP/T tutti i 10 missili che può intercettare, al massimo potremo abbattere 40 missili.
Sempre per differenza e nella migliore delle ipotesi circa 60 missili raggiungeranno il loro bersaglio.
Come già detto è improbabile che tutti i missili in arrivo siano armati con una testata nucleare, ma anche se solo la metà la portano ... sono grossi dolori.
Sarà (quasi) come giocare a Space Invaders dove, all'aumentare della difficoltà, l'unica strategia a disposizione era scegliere quale città difendere dai missili alieni e la si difendeva fino alla fine dell'attacco, con la grande differenza che ora le città vengono vaporizzate davvero.
Fortunatamente l'Italia non ha molte infrastrutture a rischio rilevante, come le grandi centrali nucleari dei francesi o dei tedeschi o le grandi dighe che, se colpite, possono fare stragi di massa anche maggiori di una testata nucleare.
Lo abbiamo visto in Ucraina con la diga di Kakhovka o quando i Russi hanno cercato di distruggere le infrastrutture energetiche Ucraine utilizzando l'Inverno come arma per sterminare la popolazione e/o realizzare un esodo di milioni di persone verso l'occidente.
Comnunque almeno 30 missili arriveranno e quindi risulta quindi molto probabile che molte delle città capoluogo di regione e diversi capoluogo di provincia saranno distrutte e con loro uccise milioni di persone.
Considerando che le caserme e le varie strutture militari normalmente sono dislocate all'interno delle città è probabile che, a fronte di un attacco a sorpresa, una percentuale tra il 60% e 80% della nostra forza militare (Esercito, Marina Militare ed Aeroenautica), resterà annientata.
Probabilmente si salveranno le navi militari, come la Caio Duilio o l'Andrea Doria, che navigano isolate nel Mediterraneo o davanti all'Oman e sono (auto) ben difese da sistemi Aster 15 e Aster 30.
Similmente si salveranno i comandi periferici posti o fuori delle città (tipo le caserme in Friuli) o, quanto meno, fuori della cerchio della sovrappressione di 5 psi.
Non pensiamo che la guerra possa durare più di qualche ora.
Il tempo di lanciare, da entrambe le parti, (tutti) i missili balistici ed i cruise e di finire il carburante agli aerei in volo!
Sicuramente qualche portaerei (carrier) o nave da guerra e molti sottomarini si salveranno e continueranno a navigare finchè il carburante, anche se sono ad alimentazione nucleare, e la manutenzione glielo consenteranno, poi dovranno trovare un porto dove attraccare.
Non ci attendiamo alcun esercito invasore, almeno finchè le radiazioni saranno alte e comunque muovere truppa verso continenti martoriati dalle radiazioni è tutta un'altra storia.