Prima puntata: anatomia di una catasfrofe
rev 2.6.0 del 4 Ottobre 2024
Non sappiamo chi lancerà per primo la bomba, ma poco importa in quanto la risposta degli altri sarà certa ed assoluta.
Esistono due modalità di attacco:
- la counterforce
- la countervalue
La strategia countforce consiste nell'usare il proprio arsenale nucleare (missili balistici e da crociera) per prendere di mira l’infrastruttura militare del nemico.
La strategia countervalue invece si basa sul prendere di mira l'infrastruttura industriale e le città dell'avversario.
E se si applica questa strategia la guerra sarà di sterminio con una sola certezza il MAD ovvero l'acronimo di Mutual Assurance Destruction.
Ognuno dei due blocchi cercherà di annientare l'altro ... senza alcuna pietà.
Ed a quel punto ogni mezzo sarà lecito: dalle bombe al Cobalto, che aumentano sia il diametro del fallout radiottivo che i suoi tempi di dimezzamento, agli Tsunami realizzati, a detta dei Russi, con il mostruoso siluro nucleare russo Polaris, lanciato dall'ancora più mostrusoo sottomarino Belgorod.
E sempre nessuno può prevedere come si comporteranno le altre potenze nucleari a partire dalla Cina che, ipotizziamo, potrebbe cercare di invadere Taiwan o la Corea del Nord che proverebbe a conquistare la Corea del Sud per poi colpire il Giappone.
E cosa farà il Giappone nella morsa di Russia, Cina e Corea del Nord.
Anche l'India, che ipotizziamo potrebbe entrare in guerra sia con il Pakistan che con la Cina, probabilmente sarà della partita.
E, sempre come pura ipotesi, cosa accadrà tra Israele, già in guerra contro Hamas ed Hezbollah, ed il resto del mondo arabo e cosa farà la Turchia: starà con la Nato, con la Russia o cercherà di conquistare l'Europa "da sola" come tentò di fare Solimano I nel 1529.
Da questo scenario di giochi di guerra, sembra che si possano salvare l'Africa ed il Sud America, ma l'Inverno nucleare li colpirà entrambe senza fare distinzione tra chi era belligerante e chi no.
La catastrofe sarà per tutti ed il ritorno all'età della pietra, precognizzato da Albert Einstein, è un'ipotesi più che realistica, anche se, chi scrive, la ritiene improbabile.
Noi riteniamo invece che la cosa più probabile non sarà l'estinzione del genere umano, e la guerra non sarà l'Armaggendon biblico, ma un momento di ripartenza per un nuovo corso, non, ne obbligatoriamente e ne necessariamente, migliore di questo, ma sicuramente diverso dall'attuale.
In seguito ci spiegheremo "peggio" in modo da lasciare ancora di più nel dubbio chi legge.
Per i più frettolosi che vogliono sapare cosa avere in casa "ora" per essere preparati in caso di prossima guerra questo è il link che vovete cliccare
Per Tutti gli altri continuate pure la lettura.
Quindi, come fosse un macabro gioco, supponiamo che le bombe e/o i missili non ci portino all'estinzione.
Diventa fondamentale la conoscenza del territorio dove si abita o dove ci si trova al momento dell'esplosione e di cosa potremmo avere a disposizione.
E' questa conoscenza che ci farà trovare le risorse per superare la prima settimana post guerra nucleare, la settimana che, sicuramente, sarà la più difficile.
Solo con tanta preparazione e volontà si può pensare di sviluppare una difesa efficace di fronte alla pazzia di pochi scellerati.
Sopravvivere, da soli, alle esplosioni nucleari, ed al successivo Inverno nucleare, è impossibile, ma, con un minimo di organizzazione, è tutta un'altra cosa.
Premesso che praticamente nessuno, giapponesi compresi, si è mai trovato nella situazione di dover gestire il post esplosione di una bomba nucleare senza una struttura di sostegno, di seguito proviamo a dare alcuni consigli su come e cosa fare.
Scriviamo neanche il Giappone semplicemente perchè post esplosioni atomiche di Hiroshima e Nagasaki l'organizzazione statale giapponese esisteva ancora.
Non sapevano ne cosa fare e ne come farlo, ma lo Stato c'era a farlo.
Nel caso della Terza Guerra Mondiale invece ci troveremo senza lo Stato e con praticamente molte, se non tutte, le infrastrutture distrutte.
E si perchè, anche se localmente potremmo abitare in zone che non sono interessate direttamente dalle bombe o dai missili, le conseguenze e gli effetti dell'attacco colpiranno tutto e tutti.
Il crash delle reti di distribuzione sia elettrica e sia del gas metano ci porterà nel buio e nel freddo dell'Inverno nucleare.
E rapidamente mancheranno sia il cibo che l'acqua potabile ....
Ricordiamo chi sono i paesi dotati di armamento nucleare:
- Stati Uniti d'America con circa 5'500 testate nucleari
- Russia con circa 5'900 testate nucleari
- Inghilterra con circa 225 testate nucleari
- Francia con circa 290 testate nucleari
- Cina con circa 350 testate nucleari
- India con circa 156 testate nucleari
- Pakistan con circa 165 testate nucleari
- Corea del Nord con circa 50 testate nucleari
- Israele con circa 90 testate nucleari
Un conto sono le testate a disposizione ed un conto sono quelle "pronte all'uso".
Noi stimiamo che almeno il 50% delle testate nucleari di cui sopra siano, per un motivo o per un altro, non disponibili all'uso.
Sfortunatamente quelle che rimangono sono sempre tante.
Intanto togliamo ogni dubbio.
Noi simuleremo solo attacchi provenienti dalla Russia.
Il motivo è ovvio: la guerra in Ucraina ed il crescente clima di odio tra le parti.
Durante la guerra fredda eravamo nemici, ora, almeno a parole, i grandi capi russi e gli opinionisti di Russia One, ci odiano.
Io, nel 1996, sono stato per poco meno di un mese a Mosca per lavoro e non odiavo i Russi e, tanto meno, mi sono sentito odiato dai Russi, ma evidentemente le cose sono cambiate.
Ed è certo che le continue simulazioni trasmesse da Russia One sulla distruzione atomica di Londra non contribuiscono a rassenerare gli animi.
La Cina non solo è lontana, ma non ha, al momento che scriviamo questo racconto, abbastanza testate nucleari per attaccare tutte le città Occidentali e poi i suoi pensieri sono tutti per Taiwan e per lo stato della propria economia.
Nel concreto successivamente in "Campagna o città" simuliamo l'esplosione di un missile russo TOPOL-M SS25 Sickle da 800 (750) Kilotoni.
La detonazione di questa testata nucleare è calcolata ad una altitudine di 2'900 m, altitudine scelta per massimizzare l'effetto della sovrappressione distruttiva di 5 psi.
Per chi è curioso e vuole andare subito a vedere le simulazioni può cliccare qui >, altrimenti continuate con la lettura con alcuni consigli per tentare di sopravvivere.
Specifichiamo che riteniamo molto probabile che l'attacco avvenga di notte, nella finestra oraria che va dalle 2.30 alle 4.30, dove la gente dorme e quindi massimizzando il numero dei morti o, visto all'opposto, minimizzando il numero di quelli che potrebbero salvarsi.
A fronte di un attacco scagliato alle prime ore del giorno c'è poco da fare.
La nostra, eventuale, sopravvivenza sarà indipendente dalla nostra bravura o preparazione.
Dipenderà solo da dove esplode la bomba!
Ma supponiamo di sbagliarci di nuovo e che quindi l'attacco sia fatto di giorno.
Se abito in una città e, su quella città, è indirizzata una testata nuclere, che poi realmente esplode, cosa posso fare?.
Intanto prestate attenzione alla situazione delle trasmissioni radio ed alla situazione del campo del vostro cellulare.
Sicuramente un attaco nucleare russo sarà preceduto dall'esplosione alla quota della stazione spaziale internazionale (circa 408 km) di una o più bombe elettromagnetiche o bomba-E (E-bomb).
La E-bomb è un'arma progettata per mettere fuori uso i componenti elettronici in un vasto raggio di azione mediante un impulso elettromagnetico (EMP = electro magnetic pulse) in modo da interrompere o danneggiare tutti i sistemi di comunicazione non protetti e qualsiasi apparecchiatura elettronica non schermata.
In pratica tutti i nostri computer, la rete Internet compreso Facebook e TikTok, tutte le reti dati aziendali, tutte le reti cellulari, tutta la rete elettrica e tutti i segnali radio probabilmente saranno disattivati e le apparecchiature sia trasmittenti che riceventi distrutte o danneggiate e comunque rese inservibili.
Ed anche le nostre automobili, ricchissime di elettronica, si spegneranno.
Questo attacco probabilmente sarà effettuato utilizzando missili balistici lanciati da sottomarini SSBN.
Non servono molti missili per bloccare una nazione anche considerando che il raggio di azione di questo tipo di bombe è di oltre 1'000 km.
Quindi se vedete crashare i sistemi elettrici ed elettronici, non state a dare la colpa alla qualità del vostro fornitore dei servizi di elettricità o di telefonia, ma considerate che potreste essere sotto un attacco nucleare.
E se l'attacco con le E-bomb per un qualsiasi motivo fallisce?
Se l'attacco fallisce è probabile che i nostri sistemi di allertamento, tipo un messaggio sul cellulare ad esempio tramite il sistema di alert IT-alert o tramite l'App IO o, in modo molto più convenzionale, tramite sirene di allarme aereo, possano avvisarci del pericolo.
Starà a Noi riconoscerlo ed agire di conseguenza.
State attenti anche in questo caso abbiamo (forse) solo 5 minuti prima che il missile ci arrivi addosso.
Il conto è semplice.
Supponiamo che i russi ci attacchino od utilizzando il missile Kh-47M2 Kinzhal (kinzhal in russo vuol dire pugnale) lanciato dal caccia MiG-31K dell’Aeronautica di Mosca o dal bombardiere strategico Tu-95MS6 (o Tu-160/M o Tu-22M3), che, rispetto al MIG-31K, è in grado di lanciare fino a 4 Kinzhal o che ci lancino un ICBM da silo come il Sarmat RS-28 (o la versione SS-30 Satan-2) che trasporta ben 15 testate MIRV.
Questi lanci potrebbero essere fatti dall'Oblast di Kaliningrad, quel fazzoletto di terra Russa, NON confinante con la Russia e nemmeno con la Bielorussia, sito tra Polonia e Lituania o da qualche base di lancio tra Mosca e il confine con l'Ucraina.
Nota la distanza tra Kalinigrad e Roma, che in linea d'aria è di circa 1580 km, alla velocità di crociera di un kinzhal, che è di circa 10 mach, un Kinzhal arriva a Roma in circa 13 minuti ed un Sarmat, sia che sia lanciato da silo o da lanciatore mobile, in circa 18 minuti.
Tenedo conto dei vari tempi di reazione, 3 minuti per capire che siamo attaccati e 5 per lanciare l'allarme, stimare di avere un tempo per mettersi in salvo di soli 5 minuti è, purtroppo, realistico.
In questo tempo possiamo solo pensare di raggungere l'eventuale scantinato dell'edificio ove ci si trova in quel momento od un parcheggio interrato e sperare che lo scoppio sia lontano e che le strutture, se realizzate ad esempio in cemento armato, resistano.
Dal punto di vista di resistenza, sia strutturale che al fuoco, un parcheggio interrato è normalmente in grado di resistere ad una esplosione nella zona del Light blast damage ovvero ad oltre 4,25 km dal punto della detonazione.
Se potete, ma senza perdere però più di 20 secondi, prendete con Voi una bottiglia d'acqua, un giaccone pesante ed una sciarpa od una mascherina FFP2 ... poi capirete a cosa servono.
Io, ad esempio, nel mio zaino, che tengo sempre con me, ho (almeno) una mascherina, una bottiglietta d'acqua ed una coperta termica di quelle dorate / argentate.
Arrivati al parcheggio consigliamo di posizionarsi nei filtri antincendio, che sono normalmente protetti da due o più porte EI 120.
Normalmente le porte antincendio sono quelle colorate a tinta blu o panna o grigia.
Se sono normalmente aperte sganciatele premendo il piccolo pulsante sul magnete che le tiene aperte.
Se sono già chiuse, ed avete dovuto aprirle o con la maniglia o con il push bar di emergenza, controllate che si siano chiuse bene dopo il vostro passaggio.
Sedetevi per terra, ma non davanti alla porta EI 120, e proteggetevi con il giaccone se lo avete potuto portare con Voi.
Usate la sciarpa o la mascherina FFP2 per evitare di inalare le polveri od i fumi che arriveranno post esplosione.
Se siete Credenti potete anche pregare che la bomba non esploda o che il Sarmat fosse solo balistico ovvero senza un ordigno nucleare al suo interno.
In alternativa allo scantinato od al parcheggio interrato vanno benissimo anche le gallerie profonde della metropolitana, spesso realizzate a decine di metri sottoterra.
A questo punto se siete dei veri ottimisti e pensate che sicuramente sopravviverete continuate cliccando qui >, altrimenti continuate con la lettura.
Nel caso che siate fuori città si aprono diverse alternative:
- siete a casa vostra
- siete dentro una struttura che non è casa Vostra
- siete in giro per lavoro o diletto in auto
- siete in giro per lavoro o diletto in un mezzo pubblico
- siete a piedi od in bicicletta
Intanto ricordateVi un paio di cose:
1 - anche se affascinante non si guarda la bomba esplodere. Si rischia la cecità, almeno momentanea, e, nella condizione in cui ci si troverà di li a poco, non è augurabile essere ciechi. RicordateVi che di notte la distanza da cui, guardando il fungo atomico sollevarsi verso il cielo, si può diventare ciechi aumenta in modo considerevole.
2 - preparateVi all'onda d'urto che, viaggiando a velocità soniche, arriverà dopo diversi secondi. Ad esempio supposto che vediate una bomba esplodere a circa 15 km, l'onda d'urto arriverà dopo circa 43 secondi.
Se siete a casa vostra aprite le finestre e metteteVi dietro una parete protetta rispetto al fungo atomico.
Questa semplice operazione Vi eviterà che l'esplosione scardini le finestre e che i vetri, se si dovessero rompere, Vi feriscano.
Idem se siete dentro una struttura che non è casa Vostra.
In ogni caso state lontano dalle finestre e, come dicono nel film True Lies, non guardate il flash.
Molto diverso è se siete in un'auto o su un mezzo pubblico.
Un'auto od un bus di linea potrebbero anche non essere interessati dall'onda d'urto a 5 psi.
In ogni caso fermateVi e, se possibile, spegnete il motore, anche se penso che il motore si fosse già spento da solo per la E-bomb.
Lo ripetiamo per l'ennesima volta, non guardate il fungo atomico e non tirate fuori lo smartphone per fare una foto o peggio un selfie.
Se siete su un treno invece Vi fermerete perchè mancherà immediatamente l'energia elettrica.
Grossi problemi, perchè quelli delle persone "a terra" cosa sono!, li avrete se siete in un aereo in quanto è probabile che l'elettronica di volo non funzioni, che non siano più disponibili gli aereoporti ove poter atterrare e, ultimo ma non ultimo, siano impossibili le comunicazioni con i controllori di volo semplicemente perchè i controllori di volo sono stati vaporizzati.
PrearateVi quindi ad un atterraggio d'emergenza o, più probabilmente e sicuramente peggio, a precipitare al suolo in caduta libera.